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Si allunga la vita e aumenta la sofferenza

8 Ottobre 2019

Da anni si ripete, come una noiosa nenia, che l’Italia, ormai, è un Paese abitato dalla stragrande maggioranza da vecchi e che più si andrà avanti negli anni più la situazione peggiorerà soprattutto per la vertiginosa diminuizione delle nascite di nuovi cittadini. Ad alimentare questa anomala situazione, vi è non solo, l’irrisolta crisi economica che ha messo in ginocchio il già precario sistema finanziario, ma che ha anche deformato il tessuto sociale, non solo del nostro Paese, ma dell’intera Europa, costringendo sempre più persone ad optare per una vita da single respingendo, quindi, responsabilità e obblighi, con una conseguente diminuzione dell’istituto matrimoniale, che ha toccato il suo minimo storico.

Se non fosse per il continuo flusso di immigrati, che si stabilizzano ed entrano a far parte integralmente nel Paese, la situazione anagrafica dell’Italia sarebbe, infatti, ancora più disastrosa. È assodato, dunque, che l’Italia è il paese dei vecchi.

Ma, la situazione non sembra affatto in via di migliramento. Anzi,, visto gli ultimi dati rilasciati dall’Istat, sembrerebbe proprio che gli anziani italiani sarebbero destinati a vivere ancora più a lungo, aumentando quindi, ulteriormente il divario tra giovani e vecchi che popolano il Bel Paese. Infatti, nello studio Istat si legge, che un uomo di 65 anni può attendere di vivere ancora 13,7 anni in buona salute, mentre per le donne italiane di 65 anni la speranza di vita in buona salute è pari a 14,3 anni.

Seppure, questi dati risultino essere confortanti per i nostri anziani, in realtà, sempre secondo il report, l’Italia, rispetto agli altri 28 paesi europei, risulta essere ai livelli più bassi. Ad esempio, se come già detto, un anziano italiano ha prospettive di vita di altri 13,7 anni, un suo coetaneo del Regno Unito ne ha ancora 16,1 anni. Certamente al di sopra della media europea che si assesta sui 14,4 anni per gli uomini, mentre per le donne le prospettive di vita crescono ancora di più con 15,8 anni, che trovano il loro picco con le signore francesi con 19,3 anni di vita in più.

Una buona notizia, dunque, per tutti gli anziani che hanno concrete speranze di vedere allungare il proprio tempo di vita, ma soprattutto se si considera che sempre secondo a quanto ripostato dall’istat le condizioni di salute per la maggioranza sono buone.

Infatti, solo il 37,7% degli anziani riferisce di aver provato dolore fisico, da moderato a molto forte e solo il 23,1% ha gravi limitazioni motorie. Per l’Istat a pesare in maniera preponderante sulle condizioni di salute degli anziani sono soprattutto, fattori ambientali e comportamentali che comportano l’insorgere e l’evoluzione per alcune malattie, ma in maniera differente per i due sessi.

Condizioni che sicuramente dipendono, oltre ai fattori suindicati, anche a situazioni socio-economiche differenti, come l’elevata istruzione o l’elevato reddito. Difatti, nei casi in cui vi sia un basso reddito e una bassa istruzione le differenze di condizioni sono nette.

Un dato significativo è quello che rileva che tra gli anziani con grave riduzione di autonomia nelle attività di cura della persona il 58,1% dichiara di aver bisogno di aiuto o di averne in misura insufficiente.Uno spunto, non solo per riflettere quanto importante sia stare accanto a queste figure tanto significative per il nostro vissuto, ma soprattutto quanto sia doveroso fare tutto il necessario, dopo una vita fatta di sacrifici e sforzi, sostenere queste persone affinchè possano continuare a vivere in maniera serena e dignitosa.

A.V.

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