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È morto il gigante buono del cinema, Bud Spencer

28 Giugno 2016

di Antimo Verde – Se si cita Carlo Pedersoli, pochi sanno che si sta parlano di uno degli attori che assieme, all’altro inseparabile attore Mario Girotti, ha scritto momenti importanti della produzione cinematografica italiana. Eppure non tutti sanno che quel Carlo Perdisoli, nato a Napoli nel 1929, ma costretto poi a trasferirsi a Roma a causa del lavoro del padre, è uno degli attori più amati da grandi e piccini, assoluto protagonista dei “Spaghetti western”, oltre che di altre produzioni televisive. Carlo Perdisoli, infatti, altro non è che l’indimenticabile attore Bud Spencer, il gigante buono del cinema italiano, che all’età di 86 anni ha concluso la sua ricca e attivissima esistenza.

Perché Carlo, prima di essere un amatissimo attore, si dividerà tra mille attività, una fra tutte il nuoto. I suoi interessi sono infiniti, e in ogni cosa che si cimenta riesce ad ottenere il massimo. Infatti, grazie al suo fisico statuario, dopo essere ritornato dal Sudamerica, dove tutta la famiglia Pedersoli resterà fino alla fine degli anni Quaranta, entra a far parte della società sportiva Lazio Nuoto affermandosi nello stile libero e nelle staffette miste ed entra nella storia come il primo italiano a infrangere la barriera del minuto netto, per l’esattezza 59”5.

Il nuoto ormai è il suo presente e il suo futuro, viene convocato per la Nazionale, partecipa agli Europei di Vienna, vince due medaglie ai Giochi del Mediterraneo del 1951 in Egitto. Partecipa poi alle Olimpiadi di Helsinki, alle Yale University, alle Olimpiadi di Melbourne, fino a quelle di Roma. Ma la vita da sportivo lo stanca ed annoia, perciò decide di mollare lo sport.

Nel frattempo la sua iper-attività lo riportano in Sudamerica dove lavora alle dipendenze di un’impresa Usa impegnata nella costruzione della Panamericana, la strada di collegamento fra Panama e Buenos Aires. Poi ancora all’Alfa Romeo di Caracas, dove resta fino al 1960.

Sposa la fidanzata storica Maria Amato, diventando genero di Peppino Amato, uno dei più noti proprietari di sale cinematografiche, nonché produttore, ma pure padre di Giuseppe, il primogenito, al quale seguiranno Christiana e Diamante. Tornato in Italia, tra varie attività, come la produzione di documentari per la Rai, arriva la svolta con il film “Dio perdona… io no!”, dove avviene l’incontro con il suo collega-amico fraterno, Mario Girotti, appunto.

Per attirare un maggiore pubblico e per rispettare un’insana esterofilia in voga all’epoca, i due decideranno di cambiare i loro nomi. Pedersoli sceglierà il suo in omaggio alla birra Bud e all’adorato Spencer Tracy, mentre l’amico diventerà Terence Hill. Insieme formeranno per anni la coppia d’oro del botteghino grazie ai 16 film che li vedranno protagonisti, fino a quando non decideranno di separarsi consensualmente.

Con titoli come “Piedone lo sbirro”, “Piedone a Hong Kong”, “Piedone l’Africano”, “Più forte ragazzi”, “Altrimenti ci arrabbiamo”, “Porgi l’altra guancia” inventano il “western comico” consolidano la loro coppia e diventano i beniamini dei bambini. Piacciono perché sono come un cartone animato con caratteristiche fisiche e caratteriali definite che si ripetono in ogni film. Grande e grosso, tanto da sembrare cattivo, ma dal cuore tenero, Bud Spencer.

Scattante, furbo e bello, ma senza crederci troppo, Ternce Hill. I due portano sul grande schermo storie in cui la fanno da padrone le scazzottate fragorose, grottesche ma mai violente, le sparatorie con le pallottole che fischiano, ma dove non si fa mai male davvero, nessuno muore, tutti quelli che cadono si rialzano. Sarà poi la televisione a far continuare il rapporto con Bud con il suo pubblico attraverso serie televisive che riprendono sempre e comunque il suo personaggio.

Nonostante ciò, trova comunque il tempo di conseguire la licenza di pilota di elicottero, lanciare una linea di jeans, fondare una compagnia aerea, scrivere alcune canzoni, pubblicare la propria biografia, “Altrimenti mi arrabbio: la mia vita”.Come lui stesso affermava, nella sua vita ha fatto di tutto, si rammarica solo di non essere riuscito a fare il ballerino classico e il fantino.

Ora potrà, dopo una vita vissuta all’ennesima potenza e in grande serenità, come amava scherzosamente dire, andare dal Padreterno e vedere che cosa succede, aggiungendo: “Se non succede niente, m’incazzo”. E forse è meglio non farlo arrabbiare!! Ciao Bud!

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