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Titanic: dopo 100 anni sempre lo stesso

14 Aprile 2012

di Alessandro Grimaldi –

In questi giorni, in occasione del centenario della tragedia del Titanic, nelle sale cinematografiche viene riproposto l’omonimo film del 1997, diretto da James Cameron. Tutti ricorderanno la romantica storia d’amore, finita in tragedia, tra Jack e Rose. Pellicola che, oltre a battere ogni record di incassi, elevò a star internazionale il giovane Leonardo Di Caprio e fece conoscere al mondo la bellezza di Kate Winslet.

L’eterno divario tra ricchi e poveri, colmato da una romanzesca storia d’amore tra una ragazza dell’alta borghesia e un poveraccio che, “baciato dalla fortuna”, vince a carte il biglietto per il viaggio. Un sentimento nato con il tradizionale colpo di fulmine, in due giorni vissuto intensamente, e interrotto bruscamente dal naufragio più famoso della storia.

Un racconto riproposto per celebrare il centenario di un evento che forse meritava una nuova sceneggiatura (staremo a vedere la fiction prossimamente in onda in TV), nelle aspettative arricchito dalla tecnologia del 3D. Così, armati di occhialini, i nostalgici della storia d’amore, hanno rivissuto quei momenti, attendendo, invano, un mobile che gli cadesse addosso o un’onda che li travolgesse. Rimasti delusi, si sono dovuti accontentare di ripassare in coro le conosciutissime battute del film, chi sa quante volte visto sul piccolo schermo. In effetti è stata questa la vera novità e il reale effetto speciale. Faceva una strana sensazione sentire bisbigliare in anticipo le ormai storiche frasi che hanno fatto la storia del film.

Sicuramente sarà piaciuto alle giovani generazioni, all’esercito di adolescenti che riempiva la sala e che, giustamente, mettendolo a confronto con quanto visto in televisione, lo avrà trovato più affascinante. Ma chi se lo ricorda sul grande schermo, ha potuto notare come le differenze erano davvero minime.

Non poteva essere altrimenti, anche se qualcuno ha provato a far credere che il film già all’epoca fosse stato girato con l’intenzione di riproporlo in visione tridimensionale.

Insomma, la delusione è stata grande. Gli effetti ridotti all’osso e insignificanti rispetto alle potenzialità della tecnologia e le attese di chi ormai si è rassegnato a pagare di più per indossare la “protesi” al cinema.

Cosa resta di questa esperienza? Sicuramente la memoria di un fatto che, purtroppo, non doveva ripetersi, ma che le recenti vicende dell’isola del Giglio, invece, ci hanno riproposto. Inoltre, l’occasione per riflettere ancora su un fossato, quello tra ricchi e poveri, che solo di facciata sembra essersi ridotto con l’avvento della democrazia, ma che invece, oltre la corteccia dell’apparenza, è ancora molto profondo e non tende a colmarsi.

1 commento

  1. Il film è bellissimo, ma concordo sul fatto che le differenze con il film originale sono davvero minime, a tratti sembra quasi che il 3D non ci sia. Ma rivederlo è stato comunque emozionante, l’intensità espressiva degli attori, la tragica storia del Titanic e il finale triste ma allo stesso tempo commovente e avvincente, fanno di questo film un vero capolavoro.

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