11 Giugno 2011
di Alessandro Grimaldi –
La Caritas in Veritate, lettera enciclica di Benedetto XVI promulgata due anni fa, continua a stimolare riflessioni in ambito ecclesiale e non solo. A partire dalle principali questioni sollevate dal Sommo Pontefice, infatti, si terrà, in Vaticano, un incontro mondiale sull’etica del profitto nel mondo dell’economia e della finanza.
Promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, in collaborazione con l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” ed il Fidelis International Institute, il dibattito si terrà il prossimo 16 e 17 giugno e sarà aperto dal Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone.
Al convegno parteciperanno imprenditori, finanzieri, docenti universitari provenienti da tutto il mondo, che si confronteranno sui problemi messi in evidenza dall’enciclica sociale.
“L’Enciclica del Santo Padre – si legge in una nota – propugna un’etica della e nella finanza sempre più sostanzialmente al servizio della dignità dell’uomo e del bene comune. Gli organizzatori del Summit hanno accolto l’invito del Pontefice, proponendo, tra i temi in discussione, una concezione dell’economia che metta al centro l’uomo e le sue necessità, attraverso una produzione e una distribuzione della ricchezza più equa, all’insegna della giustizia”.
“È forse la prima volta – si legge in una nota – che la Comunità internazionale degli affari si misura con temi nuovi e diversi, non più rinchiusi all’interno del recinto dell’economia e della finanza, per condividere in una visione strategica le ‘best practices’ applicate in azienda. L’etica non è in antitesi all’impresa, ma è connaturata ad essa. Essa richiama quei principi come la fraternità, la responsabilità e la voglia di fare che richiamano comportamenti ispirati alla coscienza e alla verità”.
Concludendo, in questi due giorni si cercherà di rispondere ad una domanda: “perché l’economia, la politica, la tecnologia, la scienza non sono oggi in grado di offrire prospettive pratiche e condivise per uno sviluppo integrale dell’uomo?”. La risposta forse è semplice, ma non altrettanto il cambiamento.