30 Maggio 2017
di Antimo Verde – Quest’anno il Festival Cinematografico di Cannes festeggia un compleanno davvero importante: i suoi primi 70 anni. Vista la ricorrenza e soprattutto la certezza che alla kermesse sono sempre stati presenti film di elevato interesse culturale e cinematografico, non ci si poteva aspettare cosa diversa. Ma in realtà, questo importante traguardo è stato tormentato da molteplici polemiche e critiche.
A cominciare dalla presentazione della locandina della manifestazione che vede raffigurata una giovanissima Claudia Cardinale, con uno scatto del 1959 che balla sui tetti di Roma. Una foto ritoccata per rendere ancora di più l’idea di leggerezza che si vuole trasmesse del Festival, ma che invece è stata aspramente criticata, soprattutto dai social, tanto da richiedere una replica della stessa Cardinale che si è dichiarata assolutamente femminista e allontanando qualunque attacco al corpo delle donne.
Fiore all’occhiello del Festival di Cannes è il famoso red carpet, che quest’anno ha visto sfilare tra gli altri, la cantante Rihanna, la modella Bianca Balti e Irina Shayk e alcuni tra gli attori più importanti di Hollywood, come Nicole Kidman, Robin Wright, Charlize Theron, Eva Longoria e Andie MacDowell.
Ma a tenere tutti con il fiato sospeso, è stata la sempre bella Monica Bellucci, che in veste di madrina della manifestazione, ha regalato un bacio sulle labbra all’attore Alex Lutz. La manifestazione ha avuto la durata di due settimane per la visione di 18 film che ambivano alla prestigiosa Palma d’Oro, affidata dalla giuria presieduta, quest’anno, dal regista spagnolo Pedro Almodavar.
Accanto a lui il resto della giuria: Paolo Sorrentino, Jessica Chastain, Maren Ade, Fan Bingbing, Park Chan Wook, Agnes Jaoui, Will Smith e Gabriel Yared. E’ stato proprio l’irriverente regista a far esplodere una delle più feroci polemiche che hanno investito il Festival.
Infatti, tra i film presentati alla kermesse compaiono anche due pellicole prodotte dalla piattaforma digitale Netflix, che ovviamente non distribuirà nelle sale cinematografiche, ma solo in streaming, le sue due pellicole “The Meyerowitz Stories” con Dustin Hoffman e Adam Sandler e “ Okja”con Tilda Swinton. Essenzialmente tradizionalista, senza preconcetto per la tecnologia, Almodovar dichiara che il cinema nasce per il cinema e nulla può sostituire la magia di una sala e di un grande schermo.
Un intervento che non trova d’accordo il giurato Will Smith, per il quale, invece, lo streaming non esclude il cinema, poiché chi lo ama non riesce a fare a meno tanto del secondo quanto del primo; insieme garantiscono una cultura più approfondita e guidata da scelte sempre personali. Insomma polemiche necessarie, che fanno chiarezza sulla vera natura del festival. Difatti dal prossimo anno, Cannes accetterà in concorso per la Palma d’Oro solo film pensati per uscire sul grande schermo.
Hanno fatto molto discutere anche i ritardi e le lungaggini delle procedure di sicurezza per entrare al Palais des Festival, con apertura delle borse una a una, con l’effetto di creare enormi code. Procedure necessarie per scoraggiare atti di terrorismo, ma che comunque hanno causato enormi disagi, nonostante l’atmosfera di paura che si respirava.
Uno dei momenti più emozionanti, si è avuto con la standing ovation di ben 5 minuti per la presentazione della terza stagione della serie di “Twin Peaks” di David Lynch, che ritorna dopo ben ventisei anni.
Le lacrime e la commozione di Kyle MacLachlan che interpreta nella serie l’Agente Speciale Dale Cooper, hanno reso ancora più speciale questo ritorno. Nonostante, secondo i più critici, un’annata non proprio eccezionale di film non proprio eccellenti, alla fine a spuntarla e a vincere la Palma d’Oro è il film svedese “The square”, di Ruben Ostlund, film sulla decadenza del mondo dell’arte.
Un premio eccezionale per il 70° anno del Festival, viene assegnato a Nicole Kidman, che con un video messaggio ringrazia Sofia Coppola e il festival, con un «grazie di esistere». Un premio meritato, se si pensa che l’attrice e produttrice australiana era presente sulla Croisette con ben quattro film, di cui due in concorso.
I due premi che hanno messo d’accordo tutti, sono stati quelli alla miglior attrice, Diane Kruger, e al miglior attore, Joaquin Phoenix. Mentre il Premio della giuria, andato a “Loveless”, ha suscitato molte perplessità.Infatti, secondo i più, il film del russo Andrey Zvyaginstev meritava di vincere un premio più importante.
Non è andata affatto male all’Italia, che con il film “Fortunata” diretto da Sergio Castellito e scritto da Margaret Mazzantini, in cartellone nella sezione “Un Certain Regard” e già in distribuzione nelle sale cinematografiche, si aggiudica il premio come migliore attrice grazie alla protagonista del film, Jasmine Trinca.
Questa edizione sarà ricordata come l’edizione delle polemiche e della paura, pertanto ci si augura che la prossima possa essere, invece, ricca di leggerezza e soprattutto di ospitare nuovamente i grandi film.